10 facili regole killer per creare un annuncio di marketing odontoiatrico che converte

Corrado Lagona - Orizz

10 regole marketing odontoiatrico per trovare il giusto slogan per il tuo studio dentistico

Quante volte hai provato a creare delle campagne Facebook fai da te, cliccando semplicemente su quel tastino magico che ci sussurra ogni giorno “Metti in evidenza”?

A chi non è mai capitato di cadere in tentazione e pensare, ma sì, puntiamoci su 10, 20 euro e vediamo cosa succede, come se fosse la lotteria Italia o il gratta e vinci?

D’altronde provare costa appena quelle 10-20 euro e in questo modo potrò dire anch’io insieme ai miei colleghi “Facebook non funziona per acquisire nuovi pazienti nel nostro settore!”

Se ti sei rivisto anche tu in questa breve descrizione, non disperare, si tratta di uno dei modi più frequenti che portano un dentista ad approcciarsi alla misteriosa disciplina del marketing online.

Ma sei l’unico a cui queste campagne fatte in casa non hanno funzionato oppure altri colleghi hanno avuto più successo?

Beh, diciamo che per stabilire se un’attività di marketing abbia avuto successo, dobbiamo prima stabilire quale obiettivo abbiamo dato a quell’operazione.

Se l’obiettivo era di raccogliere una manciata di like e qualche commento, allora la nostra campagna ha centrato nella maggioranza delle volte il suo obiettivo.
Se invece il bersaglio era quello di portare qualche paziente in studio, allora la cerchia di appassionati del bricolage della lead generation che ha raggiunto la meta che si era prefissato, si restringe fortemente.

Per non parlare di coloro i quali sono stati in grado di replicare il risultato in almeno un’altra campagna simile…
In quel caso si parla davvero di merce rarissima.

Poi ci sono i dentisti che non hanno la curiosità o la voglia di smanettare e affidano questo tipo di attività a web agency organizzate o a freelance con poca o senza esperienza nel dentale (i famosi social media manager) che di fatto hanno il compito di pubblicare post con una bella immagine e qualche frase ad effetto a suo corredo.

Passerà qualche mese e il dentista si accorgerà che tutta questa valanga di like, condivisioni e commenti, a tutto porta fuorché ad acquisire nuovi pazienti.

In sintesi: tu li paghi con soldi veri, mentre loro ti danno in cambio “vanity metrics”come like e commenti, ovvero soldi del Monopoly.

Ma come sempre, tutto è collegato al tipo di risultato che tu avevi concordato con il professionista o con l’agenzia.

Se l’obiettivo era mantenere viva la pagina, lui (o lei) è il tuo uomo, ma se gli accordi erano quelli di generare pazienti attraverso la piattaforma, allora c’è qualcosa che non quadra.
Vediamo insieme cosa.

Come già detto bisogna capire al più presto quali sono le modalità di acquisizione pazienti che non funzionano.
Per sintetizzare il discorso ti ho inserito qua sotto tutta una serie di post trovati sui social network che di fatto contribuiscono ad acchiappare like, ma non sono ASSOLUTAMENTE utili ad acchiappare pazienti.

Questo perché non hanno nulla a che vedere con le 10 regole del marketing a risposta diretta studiati per il settore dentale dal Sistema Markedonzia.
Ma quali sono queste 10 regole?
Vediamole insieme:

  1. 1)  Costruire sempre l’annuncio su un’idea differenziante (o su una big idea)
  2. 2)  Dovrai sollevare un grande problema ricorrente del tuo paziente target e dovrai apparire come il più adatto a risolverlo grazie a delle argomentazioni insindacabili. 3)  Dovrai parlare dei pazienti e non dello studio, dando del tu al lettore.
  3. 4)  Dovrai creare una storia all’interno del testo per tenere attaccati i lettori.
  4. 5)  Dovrai scriverla con i dettami del copywriting persuasivo
  5. 6)  Dovrai inserire al suo interno una proposta come risoluzione del problema (una sola) senza fare riferimento al prezzo.
  6. 7)  Dovrai alla fine aggiungere una chiamata all’azione (call to action) diretta a una landing page, a un form di contatto o a un link per contattarti su Messenger.
  7. 8)  L’obiettivo sarà sempre quello di ottenere la mail o il numero di cellulare del contatto, che sarà propedeutico per fissare una prima visita.
  8. 9)  Dovrai prequalificare (anche economicamente) il contatto attraverso un questionario o un colloquio telefonico strutturato.
  9. 10)  Dovrai rifiutarti di fissare l’appuntamento qualora il contatto non sia all’interno dei parametri del profilo di paziente ideale per te (qualora non si tratti di un’urgenza naturalmente. In quel caso – come sai – il tuo codice deontologico ti obbliga a curare il paziente).

Una delle domande che ci si pone spesso quando si esordisce a scrivere dei post per l’acquisizione dei pazienti, è relativa alla lunghezza del testo.

Quanto dovrà essere lungo ( o corto) il testo?

Diciamo che a differenza di ciò che si va sentendo in giro, più lungo è il testo, più aumenta la capacità di persuasione.
Infatti non possiamo pensare di raccogliere 100 pazienti con appena un post.

Il testo sarà letto fino in fondo soltanto dai potenziali pazienti più motivati. Coloro i quali sentono più forte la morsa del problema che hai sollevato.

Questi pazienti saranno quelli che penderanno letteralmente dalle tue labbra e divoreranno tutto il contenuto e non vedranno l’ora di leggerne la soluzione!

Letta la soluzione, si imbatteranno nella chiamata all’azione che indicherà loro cosa fare per venire in contatto con te, che sei il risolutore più autorevole di quel problema.
In linea di massima, più è lungo il testo è più riusciremo a profilare il paziente.

Veniamo ai risultati.


Quanto funziona questo tipo di operazioni?

In linea di massima parecchio.
Ma si tratta di risultati che migliorano nel tempo e il motivo sta alla base delle leggi del brand positioning.
Infatti il senso di operazioni di marketing atte all’acquisizioni di pazienti da zero, hanno come sottoprodotto la graduale e conseguente crescita di una certa autorevolezza del marchio dello studio.

C’è da dire che questo accade soltanto qualora lo studio abbia già le basi per far diventare il suo nome un marchio riconosciuto all’interno del suo territorio di pertinenza.

In poche parole, se lo studio ha un’idea differenziante e tutti i parametri capaci di conferirgli la leadership in una nuova categoria, come il Sistema Markedonzia prevede, il brand crescerà insieme all’attività di marketing. In alternativa, finita la campagna di acquisizione pazienti, pure la notorietà dello studio si eclisserà tornando nell’oblio da cui è venuta.

Vuoi scoprire quali sono i tre errori più frequenti di chi si appresta a intraprendere un percorso di acquisizioni pazienti per il suo studio dentistico?

Ho preparato per te un video corso di 35 minuti in cui ti svelo come evitare il fatale metodo della piramide rovesciata utilizzato dal 99,9% delle web Agency, freelance e dentisti-formatori.