Domande frequenti per dentisti: quali vengono chieste abitualmente online? Le 23 domande ricorrenti

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Il dentista online può essere un punto di riferimento per quanti hanno bisogno di un trattamento più o meno invasivo per delle patologie particolari, o per i motivi più svariati. Può capitare quindi che, in maniera preventiva, il paziente possa rivolgersi ai dentisti che offrono un consulto online per scoprire come sarà il trattamento che affronterà o per chiedere qualsiasi curiosità riguardi il mondo dell’ortodonzia.

Ma cosa viene chiesto abitualmente ad un dentista online? Continua a leggere l’articolo per scoprire le 23 domande ricorrenti poste ai dentisti.

Domande frequenti poste ai dentisti italiani online

Tra le domande che più frequentemente vengono rivolte ai dentisti italiani. Rispondere in modo esaustivo a queste domande, potrebbe essere anche un modo per aumentare i pazienti dello studio dentistico in quanto, come accennato in precedenza, alcune domande, sono volte a tastare il terreno su possibili futuri trattamenti dolorosi.

Analizziamoli di seguito.

1. Cosa sono le cure canalari? Sono dolorose?

La cura canalare consiste nella devitalizzazione di un dente o nel ritrattamento dei canali dentari già devitalizzati in precedenza, nel caso in cui mostrino delle patologie. Questo trattamento viene generalmente eseguito in anestesia per evitare dolore al paziente.

2. Come si fanno gli impianti? Fa male farli?

Generalmente gli impianti vengono inseriti attraverso un procedimento meno invasivo rispetto all’estrazione di un dente e che non è per nulla doloroso. L’intero procedimento, che nello specifico prevede l’inserimento nell’osso della mandibola o della mascella, impiega un tempo di circa 15 minuti per dente e viene eseguito in anestesia. Per calmare i dolori post-operatori, che comunque solitamente sono sopportabili, è sufficiente assumere un semplice antidolorifico da banco.

3. Cos’è l’otturazione?

L’otturazione è una procedura terapeutica che viene eseguita dal dentista per effettuare la riparazione di un dente cariato o danneggiato, scheggiato o eroso e ripristinare le condizioni anatomiche ottimali dello stesso, attraverso la rimozione del tessuto cariato e l’applicazione di appositi fondini e vernici che garantiscono la protezione del nervo dentale. Molto frequenti, ovviamente, anche le domande su sensibilità dei denti, carie, placca, e tanti altri problemi dentistici dei quali il paziente cerca di approfondire ogni aspetto:

4. Come si tratta la sensibilità dei denti?

La sensibilità dentale può essere adeguatamente trattata solo in relazione alla causa che l’ha scatenata e a seconda delle condizioni del dente interessato. Ad esempio, in alcuni casi può essere sufficiente l’applicazione di vernici protettive, mentre in altri può essere necessario eseguire un’otturazione o una ricostruzione con appositi isolanti per allentare la trasmissione termica. Nei casi più gravi, invece, l’unica soluzione è rappresentata dalla devitalizzazione del dente.

5. Cos’è la placca batterica e perché è dannosa?

La placca batterica è un agglomerato di microrganismi, in genere batteri, ma in alcuni casi anche virus e funghi. Nel caso dei batteri, questi sono normalmente presenti nella nostra bocca, ma in alcune condizioni, tra le quali la cattiva igiene orale, proliferano in maniera anomala e, mescolandosi con alcune sostanze presenti nella saliva umana, creano uno strato su denti, gengive e mucose: tale strato è molto aggressivo, perché può provocare lesioni anche gravi sullo smalto, sulle gengive e all’osso.

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6. Cos’è una carie?

La carie consiste nella progressiva distruzione dello smalto dei denti. Questo processo ha inizio quando i batteri, che si nutrono dei residui di cibo non rimossi (e tra questi soprattutto quelli zuccherini), danno luogo alla formazione di sostanze, tra le quali l’acido lattico, che provocano la demineralizzazione e la decalcificazione dello smalto, che di conseguenza si disgrega formando delle cavità sempre più grandi che provocano un’estrema sensibilità dentale.

7. Cosa sono la gengivite e la parodontite?

La gengivite consiste in un’infiammazione e infezione gengivale che, se non curata, può portare alla parodontite.

La parodontite, anche detta piorrea, è una patologia che interessa i tessuti che sostengono i denti, ovvero il legamento parodontale, la gengiva e l’osso, e che ne provoca la disgregazione e il riassorbimento. Questa patologia, se non adeguatamente curata, può portare anche alla perdita degli stessi elementi dentali. La parodontite è causata principalmente dalla placca batterica, dal fumo e da malocclusioni congenite o acquisite, mentre i sintomi più comuni sono frequenti gengiviti e sanguinamento o gonfiore gengivale. Nei casi più lievi, la parodontite può essere curata con un trattamento di  ablazione del tartaro o detartrasi, mentre nei casi più gravi può essere necessario un trattamento chirurgico.

8. Perché è meglio mettere i denti mancanti?

I denti mancanti vanno sostituiti con denti prostesici in quanto, nel caso questo trattamento non venisse eseguito, in primis i denti rimanenti si inclinerebbero verso gli spazi vuoti creando malocclusione o problemi parodontali e all’articolazione della mandibola, mentre in secondo luogo si avrebbero ripercussioni sull’efficienza masticatoria e sulla deglutizione.

9. L’osteoporosi è una controindicazione per gli impianti?

L’osteoporosi, ovviamente qualora non grave e situata nella sede prevista per l’impianto, non costituisce una controindicazione. Bisogna tuttavia valutare ogni caso nello specifico, attraverso accertamenti e radiografie.

10. Quali sono le alternative agli impianti?

Le alternative agli impianti sono costituite da ponti prostesici fissi, di varie tipologie, da soluzioni rimovibili come gli scheletrati e varie altre ancora.

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11. Quando si deve togliere un dente?

Un dente deve essere rimosso quando, nel caso vi sia una patologia, non ci sono adeguate condizioni per una terapia conservativa/endodontica o se la permanenza del dente può provocare ulteriori lesioni ai denti o all’osso circostanti.

12. Perché è meglio incapsulare un dente devitalizzato?

Un dente devitalizzato, qualora si disidratasse in seguito ad un trattamento non eseguito opportunamente, diventa più fragile. Va quindi coperto con una corona che lo avvolge e protegge da eventuali fratture e lesioni.

13. Cos’è un granuloma?

Un granuloma è una lesione di una zona circostante l’apice di una radice o anche la parete di una radice o la biforcazione di due o tre radici. Questa lesione è provocata da infezione e infiammazione batterica cronica del nervo e del periapice del dente, che a sua volta provoca erosione e riassorbimento dell’osso della zona circostante. Il granuloma non guarisce in maniera spontanea, ma richiede una terapia specifica e in qualche caso anche l’estrazione del dente.

14. Perché è meglio riallineare i denti storti o affollati?

Il trattamento è preferibile in quanto tale condizione provoca più frequentemente carie e parodontiti, anche per i problemi di detersione orale che ne derivano, ma anche problemi di articolazione temporo-mandibolare, dolori muscolari e la diminuzione dell’efficienza masticatoria e della deglutizione.

15. Perché di solito si devitalizzano i denti protesizzati?

Il trattamento è consigliabile in quanto i denti prostesizzati possono diventare sensibili a variazioni termiche e agli stimoli meccanici.

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16. I denti devitalizzati durano meno?

Se il procedimento di devitalizzazione è stato eseguito correttamente, un dente devitalizzato ha una durata paragonabile a quella di un dente vitale. Non mancano, poi, domande generiche sulle procedure per effettuare un ottimale lavaggio dei denti, ma anche domande in riferimento alle visite per i bambini e curiosità generiche:

17. A cosa serve il fluoro?

Il fluoro corrobora lo smalto dei denti, rendendolo più resistente ai batteri e alle carie.

18. A che età fare la prima visita dentistica dei bambini?

Se non vi è una ragione specifica o particolari irregolarità nei denti del bambino, l’età ideale per la prima visita dentistica di un bambino può oscillare tra i due anni o due anni e mezzoetà in cui viene completata la dentatura da latte – e i quattro o cinque anni, cioè il periodo immediatamente precedente la caduta dei denti da latte e la crescita della dentatura permanente. Una visita più precoce è invece raccomandabile nel caso in cui nella famiglia dei genitori vi siano patologie o malformazioni dentarie, che sono trasmissibili geneticamente.

19. Come e quando si devono usare spazzolino, filo, scovolino, dentifricio, collutorio?

Lo spazzolino, adeguatamente selezionato in base alle proprie esigenze, va utilizzato eseguendo una rotazione alto-basso per l’arcata dentale superiore e basso alto per l’arcata dentale inferiore, ripetendo questa operazione per ogni dente e anche sulle superfici interne, ovvero il lato del palato e la lingua. Il tempo adeguato per un lavaggio ottimale dei denti è stimato in 4 o 5 minuti, e bisogna eseguire un lavaggio dopo ogni pasto o quantomeno mattina e sera. Il risciacquo va effettuato con acqua tiepida e possibilmente con un collutorio, per eliminare eventuali batteri non rimossi.

Il filo interdentale, monouso, va utilizzato dopo il lavaggio dei denti, inserendolo tra dente e dente, nel punto di contatto tra i due e muovendolo su e giù, ripetendo l’operazione per ogni superficie interdentale.

Lo scovolino interprossimale è un piccolo spazzolino dalla forma conica, utilizzato per pulire lo spazio interdentale.

Il collutorio, invece, è un liquido a base acquosa con aggiunta di sostanze mediche, di fluoro o disinfettanti; vi sono inoltre anche dei collutori specifici per infiammazioni o da utilizzare dopo un intervento chirurgico, perché contengono specifici agenti antinfiammatori o anche antibatterici, come la clorexidina, e che possono essere utilizzati per un periodo massimo di 7-15 giorni.

20. Con che frequenza si deve fare un controllo dal dentista?

In questo caso la frequenza dipende dallo stato della dentatura. Nel caso di un adulto con dentatura sana e priva di patologie e disturbi, può essere sufficiente un controllo a cadenza semestrale completo di pulizia dei denti, detta propriamente detartrasi. Se invece vi sono sintomi di patologie o disturbi, o ancora nel caso di denti già trattati in precedenza, può essere necessario un controllo anche ogni 2 o 3 mesi.

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21. Cosa fa il dentista online

Dopo aver ricevuto queste domande, cosa fa il dentista online? Ovviamente, ne consegue che il dentista online offre un consulto, gratuito o previo pagamento, e offre al richiedente tutte le risposte di cui ha bisogno. Quello che il dentista non può fare online, in ogni caso, sono le visite dentistiche vere e proprie, per le quali è sempre necessario il dentista in presenza, come del resto per ogni visita medica. Il parere del dentista online può comunque essere utilissimo al paziente, che così viene indirizzato al meglio verso l’odontoiatra di cui ha bisogno.

22. Come scegliere un dentista?

Dopo che il paziente ha compiuto tutti i suoi accertamenti preliminari attraverso le domande al dentista online, non gli resta che rivolgersi ad uno studio dentistico per prenotare la visita.

23. Ma come scegliere un dentista che fa al caso suo?

Il dentista giusto è innanzitutto uno specialista dell’odontoiatria, che abbia a disposizione uno studio e un team pronto a intervenire per qualsiasi tipo di problema e con le tecnologie migliori e più innovative, che sappia curare ogni tipologia di paziente, dai bambini ai più anziani e che offra un servizio completo a 360 gradi, dall’accettazione del paziente fino all’affiancamento post-cura. Ulteriori parametri importantissimi per la scelta di un dentista sono sicuramente l’attenzione a tutti i protocolli di igiene e la capacità di offrire cure personalizzate, studiate sul paziente.