Credito d’imposta per i dentisti: cos’è, cosa si intende e quando si verifica

Credito d’imposta per i dentisti: ancora differenze tra professionisti e società

Nel 2020, il Super-ammortamento del 130% e l’Iper-ammortamento del 270% sono stati aboliti e sostituiti da un credito d’imposta sui beni strumentali.

Ciò vale sia per le imprese odontoiatriche che per i dentisti, con i legislatori che, ancora una volta, hanno pensato di favorire le imprese piuttosto che il singolo dentista.

Tuttavia, il credito d’imposta può essere declinato in tantissimi e diversi modi e in base alla legge a cui fa riferimento. Quindi, è alquanto conveniente cercare di approfondire meglio l’argomento, iniziando dal dare una definizione al credito d’imposta.

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Cosa si intende e quando si verifica il Credito d’Imposta?

Un credito d’imposta pone un contribuente in una condizione di privilegio speciale nei confronti dello Stato o degli enti pubblici.

Si verifica ogni volta che un’entità (fisica o giuridica, ossia un’impresa o un professionista) entra in un rapporto di credito col Fisco.

Ciò può accadere, ad esempio, pagando più tasse del dovuto o usufruendo di determinati agevolazioni che sono concesse dallo Stato stesso. Vediamo di seguito come funziona esattamente il credito d’imposta.

Cos’è il Credito d’Imposta?

Il credito d’imposta è un importante incentivo fiscale poiché consente a uno studio dentistico di compensare in tutto o in parte i debiti col Fisco o di chiedere il rimborso dei crediti vantati.

In altre parole, è la tipica rappresentazione di un positivo flusso di cassa, in quanto è lo stesso Stato che invia allo studio del denaro piuttosto che il contrario.

Ad esempio, se lo studio dentistico ha un credito d’imposta di 150 euro e allo stesso tempo deve pagare al Fisco 200 euro di tasse, può compensare in modo parziale il debito di 200 euro con il credito di 150 euro, andando a pagare soltanto 50 euro.

Di seguito vediamo come è possibile generare un credito d’imposta.

In quanti modi si può generare il Credito d’Imposta?

Esistono diversi modo per generare un credito d’imposta, tra cui:

  • Il Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo, che è stato concepito per incoraggiare la spesa privata per la ricerca e lo sviluppo, al fine di introdurre processi e prodotti innovativi e garantire la futura competitività delle aziende. È destinato alle aziende, quindi i dentisti che lavorano privatamente non ne possono usufruire.
  • Credito d’Imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno (FESR), destinato soltanto in alcune zone del Sud Italia. Inoltre, è riservato solo alle aziende e quindi non è disponibile per i professionisti. Gli investimenti sono consistenti (più di 500.000 euro) e riguardano la Strategia nazionale di specializzazione intelligente e i suoi ambiti applicativi.
  • Credito d’Imposta Formazione 4.0: finalizzato a fornire un trattamento preferenziale per la formazione del personale in tecnologie favorevoli e in conformità al Piano Nazionale Impresa 4.0. Inoltre, poiché questa prestazione è destinata alle aziende e alle imprese in generale, non è disponibile per i dentisti professionisti. Tuttavia, il sistema di qualificazione è molto complesso e quindi poco attraente per gli studi dentistici.

Tra le altre forme di credito d’imposta, le più interessanti e attualmente accessibili sono il Credito di Imposta Industria 4.0 e il Bonus Investimenti al Sud.

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