I costi fissi sono costi che non risentono del volume di attività d’impresa. Una caratteristica questa che li distingue dai costi variabili.
Gli studi dentistici sostengono dei costi semplicemente per il fatto di esistere, sia che il volume di lavoro sia grande o piccolo, sia che non ci sia alcuna attività lavorativa.
Entrando maggiormente nel merito, uno studio che resta chiuso per un periodo di tempo non genererà reddito, ma sosterrà i costi fissi in modo inalterato. Per uno studio dentistico, questi costi rappresentano la parte più consistente di quelli inerenti alla gestione nella sua totalità.
Di seguito faremo un esempio per far capire meglio il concetto.
Esempi di Costi Fissi dello Studio Dentistico
Tra gli esempi di costi fissi dello studio dentistico, troviamo le spese associate all’immobile (mutuo, affitto, spese condominiali, spese per le pulizie, ecc.) e quelle inerenti al personale (segretarie, assistenti, impiegati amministrativi, ecc.).
Inoltre nella gestione di uno studio dentistico vanno considerati anche i costi previdenziali e assicurativi (infortuni, furto e incendio, RC professionale, ENPAM quota fissa, ecc.) e quelli che riguardano i consulenti (consulente del lavoro, commercialista, professionista esperto, ecc.).
Infine, ci sono i costi riguardanti gli arredi e le attrezzature, come le apparecchiature radiografiche, i mobili e le poltrone e i costi associativi, ossia quelli inerenti alle società scientifiche e alle associazioni mediche.
Ci sono dei casi specifici in cui l’attribuzione corretta dei costi tra quelli variabili e quelli fissi non è poi così sicura e palese come negli esempi che sono stati messi in evidenza sopra.
Parlando, ad esempio, di utenze, è il tipico caso in cui l’imputazione dei medesimi dipende totalmente dal titolare dello studio dentistico, il quale opta per specifici criteri di individuazione.
La domanda adesso è: come vengono classificati i costi fissi? Vediamolo di seguito.
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Classificazione dei Costi Fissi
La classificazione dei costi fissi per uno studio dentistico è fissi diretti e fissi indiretti. I costi fissi diretti hanno un oggetto di costo specifico e non si riferiscono indistintamente all’intero output, cioè a tutte le prestazioni.
Un esempio abbastanza esplicativo è il costo del commercialista, il quale può essere imputato a tutti i reparti operativi dell’attività dello studio dentistico (costo indiretto).
Di contro, quello di un’apparecchiatura Cad Cam andrebbe ascritto soltanto all’ambito delle protesi (costo diretto). Detto questo, vediamo nel prossimo paragrafo come vengono calcolati i costi fissi di uno studio dentistico.
Calcolo dei Costi Fissi
I costi fissi dello studio dentistico, di solito, vengono calcolati su base annuale. Ad esempio, è possibile estrarre tutte le voci di costo dal bilancio dell’attività, individuare quelle che rientrano nei criteri di costo fisso ed effettuare la somma.
Questo importo costituirà il costo fisso totale dello studio specifico di un particolare anno. Se tale importo viene poi suddiviso in 12 mensilità, sarà molto semplice ricavare l’ammontare dei costi fissi mensili.
Ma quale è realmente il significato dei costi fissi? Vediamolo di seguito.
Significato dei Costi Fissi
I costi fissi sono un indicatore abbastanza affidabile della qualità strutturale di uno studio dentistico. L’onere di questi costi rimane invariato anche se il fatturato diminuisce o si azzera a causa di circostanze impreviste, quindi sono direttamente proporzionali al rischio d’impresa che il professionista si assume nella gestione dell’attività.
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